LABORATORIO FUTURO MIGRANTE
Giovedì 20 febbraio, h 16:00
Territori attraversati / territori immaginati. Riflessioni e prospettive sulle migrazioni.
All’interno del World AnthropologyDay Milano 2025, dal titolo “FUTURI. Emergenti, Negati, Alternativi” è l’evento #M8: un laboratorio della durata di due ore, dove ci si interroga sul territorio che attraversiamo (o che abbiamo attraversato) e le emozioni che ci trasmette, sul come ogni giorno, consapevolmente o meno, nel quotidiano, intessiamo ricordi, sentimenti col territorio abitato.
Si tratta di un laboratorio dove si condividono storie di migrazione, se si ha voglia – nulla è obbligatorio, solo l’ascolto reciproco e la voglia e responsabilità di co-creare uno spazio condiviso, raccolto, intimo.
Mara Degiorgi, detta Maud, nasce a Lausanne all’inizio degli anni Novanta, da un padre salentino e una madre sudamericana. Intesse fin da subito con la madre l’uso abituale di parlare spagnolo, il padre non c’è mai. Spagnolo nel parlare, spagnolo sentito nelle sue chiamate intercontinentali con le carte telecom buone per chiamare dai telefoni pubblici, spagnolo scritto nelle lunghissime lettere che si mandavano e rimandavano tra un oceano e l’altro. Poi, iniziano i viaggi in diverse parti della Terra e la comprensione di una frase mai veramente del tutto capita: “spero tu non abbia mai un passaporto peruano, hija, perché sennò sarà difficile in alcuni Paesi.”
Dopo un’infanzia così, dove si è sempre l’ultima arrivata e la prima ad essere presentata in classe dalle maestre, oltre a diventare anarchica e femminista, studia Antropologia all’Università di Bologna con una tesi sui quotidiani possibili vissuti dalle persone, definite richiedenti asilo, in attesa di documenti. Per un anno propone e cura per il Laboratorio di Studi Urbani dell’Università di Ferrara presentazioni di libri. Co-crea un blog di storytelling urbano dal nome Bolognanarrante. Parallelamente lavora come interprete in progetti interculturali aventi come oggetto il trauma e l’uscita da esso. Si laurea poi con una tesi magistrale in Geografia e Processi Territoriali dove è possibile osservare le parti della città di Bologna oggetto di riqualificazione urbana attraverso il metodo della ri-fotografia e, conoscere, dunque, certi luoghi e certe storie soggettive, collettive, locali ed internazionali del recente passato. Collabora da anni per la rivista Melting Pot, dove co-crea una rubrica: Spazi di significati.
La sua ricerca mira ad interrogare il territorio con i suoi luoghi, usi e memorie passate, ma anche la città contemporanea dal punto di vista dei suoi abitant3. I metodi usati sono: l’osservazione sul campo, l’uso della fotografia e/o dei disegni.